SOGNO
Tra tutte le forme di espressione che l’essere umano usa le più diffuse sono due : il linguaggio diretto e il linguaggio indiretto.
Il linguaggio diretto fa prevalere l'uso della parola e deve essere facilmente comprensibile almeno alla comunità a cui ci si rivolge.
Il linguaggio indiretto, è espressivamente più complesso, ambiguo e lascia spazio a fraintendimenti.
Ricordiamo che tutti i metodi espressivi sono importanti e si compenetrano (musica, pittura, scultura, mimica), quindi il linguaggio indiretto e complesso e capirne l’espressività non è facile, lo stesso succede se vogliamo interpretare i simboli e le metafore che ci vengono dal sognare.
E una forma di linguaggio che spesso si esprime per simboli che vanno compresi, e interpretati quindi considerandoli non per quello che sono, ma per il loro rappresentare un'altra cosa.
Nell’oggi i segnali non verbali( i sogni o i segni ) sono intesi come non comunicazione ma sappiamo che questo fa parte del voler annichilire Dio perché da sempre questi sostengono e preparano il linguaggio diretto consigliandoci su desideri, speranze e sui pericoli che incontriamo.
Insomma le stesse posture, le movenze, il gesticolare, il tono, sono importanti come la
costruzione di un discorso, i colori e i suoni, che agevolano la decodificazione dei messaggi.
Interpretare non è solo congettura, l'originalità , lo stile, l'argomento e la pertinenza sono strumenti di comprensione dei molti linguaggi segreti che si muovono nella persona quando la personalità cosciente svanisce, lasciando che i sentimenti e le idee si orientino lungo una sola direzione, quasi cercando una nuova – o arcaica - anima comune, lasciando al sognatore la fatica di farsi comprendere e a noi il cercare di capirlo, decodificarlo ed esprimerlo.
Per interpretare va vinto quel substrato inconscio, che accomuna tutti gli individui di una stessa razza o cultura, ma senza annullare le loro individualità, anzi, cercando di farla emergere il più possibile, perché ogni persona e ogni sogno e a se stante e non è facilmente codificabile.
L’interpretazione deve tener conto di chi abbiamo davanti, non deve essere inferiore o superiore alle sue capacità, perché ciò che ci dice ha la spontaneità, la violenza, la ferocia, l’entusiasmo e l’eroismo degli esseri primitivi ancora presenti, fortunatamente, nella sua memoria (ancestrale).
Dobbiamo tenere presente che nel sogno l’uomo è con tutti i suoi antenati o, diremmo oggi, con una folla e “le folle si possono accendere d'entusiasmo per la gloria e l'onore, si possono trascinare in guerra senza pane e senz'armi”.
L'individuo nel sogno acquista un sentimento di potenza per il solo fatto di essere libero, e quindi può facilmente cedere a istinti e credere di poter compiere azioni che non compirà mai.
Il sogno non è anonimo è il tuo sogno, fa scomparire il senso di responsabilità, ed è così contagioso, che solo qui l'individuo oggi, sacrifica il proprio interesse personale per quello comune anche perchè le azioni, nel sogno sono istintive e completamente dominate dall'aspetto inconscio e questa assenza dell'aspetto cosciente toglie ogni capacità critica, portando l’individuo ad accettare i giudizi imposti da altri senza contestare, e spesso giunge a farsi suggestionare da cose inverosimili.
Nel sogno non c’è più la volontà personale, si annulla, e la persona tende a prendere d'istinto l'autorità di capo, di trascinatore eroico e feroce, perde il senso del limite.
Ricordiamoci che la maggior parte delle persone teme di dover auto-governarsi, ma nel sogno nasce il culto del capo, della guida, dell’eroe, perché nel sogno si antepone l'istintività al giudizio, all'educazione e alla timidezza, allora, nell’interpretarlo e spiegarlo, usiamo i linguaggi adeguati, che devono essere posti in relazione alla cultura e alla preparazione di chi abbiamo davanti.
E fondamentale capire come comunicare con chi sogna per evitargli dannose cadute.
Usare lessico e sintassi semplici perchè il sogno non usa parole difficili, o grandi ragionamenti, quasi rifiutando l'esercizio attivo del pensiero, nel sogno l'affermazione, sempre di chi esprime, è laconica, concisa, categorica, piena di significato, non necessitano prove o dimostrazioni; si è autorevoli a secondo del ruolo, la ripetizione e il riproporsi delle aspirazioni penetrano nelle zone più profonde dell'inconscio diventando verità inviolabili, dove le immagini e il potere di una parola non dipende dal suo significato, ma dall'immagine che essa suscita nel nostro immaginario.
Le idee, i sentimenti, le emozioni, le credenze, possiedono nei sogni, un potere contagioso intenso e questo le fa radicare (riflettiamo sulla teoria della dissonanza cognitiva), visto che troppo spesso si cerca di agire lasciandosi influenzare da “esoterismi” d’accatto o invocando queste teorie dei pendoli che spesso non sono reali ma sono solo delle nuove e finte paure del futuro.
Non è un caso che nel sogno si è sempre capi, l'azione esercitata dal prestigio di un capo è il fascino che esercita paralizza ogni capacità critica - che già è assente nel sogno – perché il prestigio suscita ammirazione, timore e, imitandolo inconsciamente, noi prepariamo la nostra completa sottomissione e accettazione del ruolo sociale dei capi.
Quindi un vero e proprio linguaggio che emerge dove un grande ruolo hanno i simboli che non esprimono solo concetti difficili da estrinsecare, anzi esprimono l’immediatezza del concetto.
I media con la loro volgarità non possono togliere la capacità interpretativa del simbolo, perché i simboli sono organismi autonomi, sono nei popoli e possono modificare gli eventi per il potere magico che sanno esprimere ed è nociva la strumentalizzazione dei simboli usati per fini politici o di mercato, usati per coinvolgere le masse e per farle sentire parte di realtà comuni in movimento.
I simboli non perdono di mistero perché tutti vogliono interpretarli anzi, nulla li può sostituire perché nulla ha il loro potere comunicativo e sa esprimere la potenza del Dio.
La speranza è che tornino a rappresentare le radici comuni continuando a far parte del vivere quotidiano dei popoli.
josephsensi@libero.it
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