La swastika e il pentacolo: appunti sul nazismo magico
pubblicata da Joseph Sensi il giorno domenica 18 settembre 2011 alle ore 13.02
La swastika e il pentacolo: appunti sul nazismo magico
"Mi muovo con la sicurezza di un sonnambulo" (Adolf Hitler)
Nell'ormai lontano 1960, i celeberrimi scrittori francesi Louis Pauwels e Jacques Bergier - entrambi scomparsi di recente - pubblicavano un libro - Il mattino dei Maghi(1) - che sarebbe divenuto presto un classico dell'insolito, inaugurando quel "realismo fantastico" che, attraverso il movimento Planète e l'omonima rivista, avrebbe indagato per molti anni tutti i campi dell'ignoto, mantenendo una peculiare posizione a metà strada fra scientismo e tradizionalismo. Fu proprio in quel testo che, forse per la prima volta dopo Rauschning(1bis), il nazionalsocialismo veniva descritto come "socialismo magico(2)", "ballo di San Vito del XX° secolo". Indimenticabile per quanto inesatta resterà la formula "nazismo = guenonismo + divisioni corazzate(3)"; in realtà il tradizionalista francese René Guénon, a differenza del suo emulo italiano Julius Evola, non difese mai il movimento di Hitler, ma anzi ne stigmatizzò l'uso simbolico deviante e controiniziatico della swastika(4). Propagatori di leggende affascinanti ma del tutto prive di fondamento (ad esempio quella ingiusta e del tutto fuorviante che vede complicità simboliche o effettive con i vertici nazisti nel pensiero o nella storia personale di personaggi come Aleister Crowley o Georgi Ivanovic Gurdjieff), Pauwels e Bergier ebbero però la genialità di raccogliere alcuni dati eterogenei ma significativi che offrivano barlumi più o meno illuminanti su possibili interpretazioni altre di un fenomeno storico assai più complesso di quanto fino ad allora si fosse immaginato. Quell'"altrove assoluto(5)" del quale il nazismo sarebbe stato l'emissario sulla terra, risaliva, se vogliamo rapidamente seguirne le tracce, alle fantasie orientalistiche di Helena Petrovna Blavatsky, fondatrice della Società Teosofica, che davano sapore speziato ad opere monumentali e noiose come La dottrina segreta(6) e Iside svelata(7): le sette razze-radici, Agarttha e Shambhalla le fantomatiche città sotterranee, i "superiori sconosciuti" che ordirebbero le sorti di uomini e popoli. Con Alexandre Saint-Yves d'Alveydre e Ferdinand Ossendowski, nei rispettivi testi Mission de l'Inde(8) (1910) e Bestie, Uomini e Dei(9) (1923), il mito di Agarttha e del "Re del Mondo", il misterioso signore che dalla sua suprema sede sotterranea reggerebbe i destini della terra, viene ripreso e riproposto(10). Ad esso si aggiunge la leggenda del vril, il potere psichico (comprendente telepatia e telecinesi) che lo scrittore e sedicente rosacroce inglese Edward Bulwer-Lytton (1802-1873) nel suo romanzo La razza ventura (11) (1871), attribuisce all'immaginaria razza sotterranea che dovrebbe costituire lo stadio successivo dell'evoluzione umana. Il vril ebbe in realtà un certo seguito durante il Terzo Reich nel novero delle teorie pseudoscientifiche che trovarono qualche riconoscimento semiufficiale: accanto alla teoria della terra cava (la Hohlwelthehre di Peter Bender e il Geokosmos di Karl Neupert: una sorta di terra inversa di cui noi occuperemmo l'interno concavo e non, come erroneamente crediamo, l'esterno convesso(12)) e a quella più nota della Cosmogonia Glaciale di Hans Hörbiger(13), si può annoverare anche la convinzione che vedeva il vril come una possibilità reale da perseguire per mezzo di tecniche affini a quelle dello yoga (una pretesa Società del Vril o Loggia Luminosa sarebbe esistita secondo i fantasiosi Pauwels e Bergier, forse parafrasi immaginosa del Lumenclub di Vienna). L'Ariosofia viennese, il Germanenorden e la Società Thule(14), piccoli gruppi antisemiti e pangermanisti che, attraverso la rivista Ostara, ebbero una certa influenza sul giovane Hitler, divengono, nella trasposizione fantastica proposta dai fautori del "nazismo occulto", potenti "centri magici" al cui interno avrebbero troneggiato personaggi enigmatici come Karl Haushofer (1869-1946), professore di geopolitica all'Università di Monaco e inventore del concetto di Lebensraum, spazio vitale, che giustificava le pretese di espansione territoriale tedesca sull'Europa Orientale. Egli aveva passato molti anni in Estremo Oriente come addetto militare presso l'Ambasciata Imperiale Germanica e parlava perfettamente il giapponese e altre lingue dell'Asia; secondo i mitografi, ovviamente, avrebbe addirittura fatto parte dei "Cercatori di Verità" di Gurdjieff, fra il 1903 e il 1908, e sarebbe stato iniziato ai misteri tibetani(15). La spedizione in Tibet (fatto, questo, accaduto realmente nel 1938) organizzata da esploratori alpinisti dell'Anhenerbe, un settore delle SS dedito al recupero della "memoria degli avi", secondo gli stessi mitografi, avrebbe dovuto potenziare i collegamenti e le relazioni (naturalmente occulte) fra la swastika d'Occidente e quella d'Oriente. La figura di Haushofer viene anche chiamata spesso in causa a proposito del "misterioso caso Hess". Rudolf Hess, amico e confidente di Hitler fino dall'inizio della sua carriera di agitatore politico, suo compagno di cella dopo il fallito Putsch del 1923, segretario personale e trascrittore del libro di memorie del futuro Führer Mein Kampf e per questo divenuto, dopo la presa di potere, il "delfino", era stato anche assistente di Haushofer all'Università di Monaco. Viene di solito descritto come un gregario poco dotato intellettualmente ma fedele come un cagnolino e sempre pronto ad approvare e sostenere ogni parola proferita dai suoi idoli: Hitler e Haushofer. Appassionato di occultismo, filosofie orientali ed astrologia, come del resto buona parte dei vertici nazisti, Hess prende nel 1941, poco prima dell'attacco tedesco all'URSS, un'insolita iniziativa: sale su un Messerschmidt e da solo, pilotandolo personalmente, vola in segreto in Scozia, nella vana speranza di incontrare il Duca di Hamilton, ritenuto a torto filotedesco, per discutere un trattato di pace fra Inghilterra e Germania che permettesse ai nazisti libero corso contro la Russia Sovietica. È probabile che Hess fosse consigliato da astrologi, date le sue fissazioni ossessive e considerato che la data del volo, 10 Maggio 1941, vedeva una inusuale congiunzione astrologica di sei pianeti in Toro, configurazione che, secondo gli oroscopi, avrebbe dovuto annunciare drastiche svolte ed inaspettati cambiamenti. Può darsi che il servizio segreto britannico avesse influito nel convincere l'ingenuo "delfino" ad intraprendere la rischiosa operazione e che gli Haushofer (il padre Karl, di cui abbiamo già parlato, ed il figlio Albrecht, ebreo per parte di madre che finirà assassinato dalla Gestapo) avessero collaborato, in un ambiguo tentativo di tardiva resistenza antinazista, favorendo la cattura del secondo uomo del Reich da parte degli inglesi. Stranamente il governo britannico non fece uso della carta che si era assicurata: Hess fu trattato come uno psicopatico ed isolato in prigione; stessa spiegazione ufficiale diede il Führer in Germania sconfessando il suo "delfino" dai nervi troppo fragili ed arrestando in massa astrologi ed occultisti colpevoli indirettamente di aver esercitato nefaste influenze su di lui. Forse entrambi i governi volevano coprire reconditi e inconfessabili abboccamenti. Non esistono comunque prove concrete per sostenere questa tesi. Di fatto, fin nel dopoguerra, Hess, pur non imputabile per ovvi motivi di responsabilità dirette nella "soluzione finale" del problema ebraico, languì per decenni in isolamento totale nel carcere speciale di Spandau, di cui era l'unico ospite, fino all'improbabile suicidio compiuto ad oltre 90 anni. Dopo la morte di Hess, Spandau verrà raso al suolo con i bulldozer. Oblio totale su ogni possibile traccia di un caso enigmatico. Qualcuno dichiarò che l'Hess del Processo di Norimberga non era più il vero Hess ma un sosia rimbambito dagli psicofarmaci(16). Il fascino del misterioso e del bizzarro implicito in questi argomenti - il volo di Hess, l'avvento e la scomparsa di Hitler, l'esoterismo nazista, ecc. - troppo spesso ha preso la mano anche a studiosi seri e poco inclini al sensazionalismo producendo una copiosa letteratura in genere intrigante e piacevole alla lettura ma di assai dubbia attendibilità storica(17). Più riusciti sono invece quegli studi che focalizzano l'attenzione sulla natura "mistica" e liturgica del credo nazista e sul suo radicamento nel mito, nel folklore e negli arcaismi di una ritualità pagana(18). Va inoltre segnalato un sotterraneo ma fluente filone di new age neonazista che unisce temi spiritualisti e orientalistici al culto del Führer: Savitri Devi e Miguel Serrano ne sono i rappresentanti più paradossalmente autorevoli(19). Fra i temi più inflazionati in questa vulgata misteriosofica sul nazismo, quello predominante - da Rauschning ai rotocalchi contemporanei - è senza dubbi la presunta medianità di Hitler, visto come un catalizzatore di forze psichiche - a secondo delle preferenze politiche - ora superiori, ora infere. Quanto scrisse Julius Evola, che pure fu pericolosamente affascinato da certi aspetti del nazionalsocialismo, ci pare soddisfacente e definitivo: "Che il Führer dovesse questa forza a pratiche iniziatiche, ci sembra una fantasia; altrimenti ci si dovrebbe mettere a supporre assurdamente qualcosa di simile anche nei riguardi dell'uguale forza psichica suggestiva posseduta da altri capi, da Mussolini, ad esempio, o da Napoleone. Piuttosto si deve ritenere che una volta destato a vita un movimento collettivo si crea una specie di vortice psichico che si raccoglie in chi ne è il centro tanto da conferirgli una particolare aureola… Quanto alla qualità di medium (che, sia detto per inciso, è opposta a quella di una qualificazione iniziatica), essa può venire riconosciuta, con certe riserve, ad Hitler, in quanto egli sotto più di un riguardo ci si presenta come un invasato (è il tratto che lo distingue, ad esempio, da Mussolini)… non è agevole stabilire la natura di tale forza superpersonale(20)".
L'opinione evoliana coincide sostanzialmente con quella di un altro personaggio ben lontano, per status e visione del mondo, dagli ambienti del tradizionalismo ma anch'egli accusato - a torto o a ragione - di ambigue simpatie negli anni vincenti del Reich: Carl Gustav Jung. Il fondatore della psicologia analitica scrisse nel 1938: "Nella società primitiva c'erano due tipi di uomini potenti. Uno era il capovillaggio, fisicamente possente, più forte di tutti i suoi rivali; e l'altro era lo stregone, che non era forte per se stesso, bensì in ragione del potere che il popolo proiettava su di lui… Orbene Mussolini è l'uomo della forza fisica… ha la psicologia del capovillaggio. Alla stessa categoria appartiene Stalin… Stalin è un predatore; non ha fatto altro che prendersi quello che Lenin aveva creato per affondarvi i denti e divorarlo… Hitler è tutt'altra cosa… Non c'è dubbio che Hitler rientri nella categoria dello sciamano… La caratteristica segnatamente mistica di Hitler è ciò che lo spinge a fare cose che a noi sembrano illogiche, inesplicabili, stravaganti e irragionevoli… la svastica è una ruota che forma un vortice ruotante incessantemente verso sinistra: il che nella simbologia buddhista ha un significato appunto sinistro, infausto, diretto verso l'inconscio. E tutti questi simboli di un Terzo Reich guidato dal suo profeta sotto le insegne del vento e della tempesta e del vortice incessante alludono a un movimento di massa che, in un uragano di emotività irrazionale, trascinerà il popolo tedesco sempre più verso un destino che nessuno può predire, tranne il veggente, il profeta, il Führer, e forse neppure lui… Il potere di Hitler non è politico: è magico… Il segreto di Hitler è duplice: primo, in lui l'inconscio ha accesso in maniera eccezionale alla coscienza, e secondo, egli se ne lascia dirigere. Possiamo paragonare Hitler a un uomo che ascolta attentamente il torrente di consigli che gli vengono sussurrati da una fonte misteriosa e che poi li mette in pratica… La sua Voce altro non è che il suo inconscio, sul quale il popolo tedesco ha proiettato il proprio essere: vale a dire, è l'inconscio di settantotto milioni di tedeschi. È questo che lo rende potente. Senza il popolo tedesco, Hitler non sarebbe quello che ora ci appare(21)". A prescindere dai controversi carismi messianici del dittatore, i rapporti effettivi tra nazismo e mondo esoterico e occultistico sono stati in realtà decisamente ambigui e contraddittori. Se dobbiamo dar credito al solito Rauschning, Hitler avrebbe testualmente dichiarato: "L'organizzazione gerarchica e l'iniziazione attraverso riti simbolici, cioè senza disturbare il cervello ma lavorando sull'immaginazione attraverso la magia ed i simboli di un culto, tutto questo rappresenta l'elemento pericoloso, l'elemento che ho utilizzato(22)". L'esplicita ammissione da parte del Führer sarebbe stata pronunciata poco dopo la cosiddetta "Notte dei lunghi coltelli" del 1934, azione con la quale il tiranno eliminava ogni possibile opposizione alla sua incontrastata egemonia all'interno ed all'esterno del partito nazionalsocialista. Nel corso della sanguinosa purga che seguiva quei giorni funesti, anche tutte le associazioni segrete, iniziatiche ed occultistiche che, ognuna secondo i propri scopi e metodi, perseguivano e propagavano questo "elemento pericoloso", venivano dichiarate illegali e perseguitate. Massoni, teosofi, antroposofi, thelemiti, e perfino semplici astrologi, vennero incarcerati o diffidati dal proseguire le loro attività. Questa prima purga nel campo dell'occulto non fu che la prova generale di una seconda epurazione, ben più violenta e radicale che avrebbe seguito il volo di Hess nel 1941. In realtà non era affatto la visione del mondo occultista ed esoterica, sostanzialmente condivisa - più o meno superficialmente - da gran parte delle alte gerarchie naziste, ad essere avversata, quanto la semplice esistenza di potenziali alternative ad un culto di stato ufficiale, in cui quell'"elemento pericoloso" fosse pienamente controllato e gestito. Proprio in seguito alla "notte dei lunghi coltelli" si imponeva, conquistando uno spazio ed un'importanza fino ad allora impensabili, un altro fra i protagonisti della mitologia magica del nazismo: Heinrich Himmler, il creatore del corpo delle SS, l'Ordine Nero. Le iniziali SS stanno, com'è noto a molti, per Schutzstaffel, reparti di protezione, concepiti inizialmente come guardia del corpo personale di Hitler, una sorta di pretoriani. Nella protostoria del partito nazista erano invece le "Camicie brune", non quelle nere, a fare la parte del leone: le SA, Sturm Abteilungen, truppe d'assalto, un esercito privato di partito derivato dai Frei Korps, i Corpi Franchi, che nel primo dopoguerra si erano opposti violentemente all'avanzata del bolscevismo in Germania. Ernst Röhm, il capo delle SA, era stato un ufficiale dei Corpi Franchi e le sue truppe avevano sgombrato al movimento nazista la via verso il potere, egli aveva una visione soldatesca, rivoluzionaria e insurrezionale della conquista dello stato, in netto contrasto con quella demagogica e pseudolegale di Hitler che voleva accattivarsi e strumentalizzare le "forze conservatrici" e non distruggerle. Con una tattica alla Robespierre, Hitler eliminò le figure a lui ostili alla sinistra ed alla destra del partito: il 30 Giugno 1934 Röhm venne assassinato e le SA cancellate. Era venuto il momento di Himmler e delle sue SS per farsi avanti e prenderne il posto. Al fianco di Hitler, come portabandiera, fino dal Putsch del 1923, Himmler divenne capo delle SS nel 1929 e le riformò profondamente, secondo i principi di quell'"elemento pericoloso" - magico, rituale, simbolico, mistico - portandone il numero dei membri dagli iniziali trecento a ben cinquantaduemila nel 1933. La scelta come emblema delle "rune della vittoria" gemelle è radicata nella simbologia völkisch - cioè pangermanista ma insieme folkloristica, popolare, romanticamente arcaicizzante - del Germanenorden, della Thule Gesellschaft, e delle altre già citate società segrete razziste ed antisemite che avevano ispirato il nazismo fin dalla sua nascita. Perfino le tombe dei caduti delle SS venivano adornate non con lapidi tradizionali o croci, ma con la "runa dell'uomo", runa usata anche come emblema del progetto Lebensborn, che dalla copulazione coatta al di fuori dei vincoli del matrimonio di giovani razzialmente "immacolati", avrebbe dovuto generare il fior fiore delle "belve bionde" del Reich. Himmler, una volta tolto di mezzo Röhm, non ha più ostacoli sul suo cammino: estende la sua giurisdizione anche alla Polizia Segreta, la Geheime Staatspolizei, meglio nota come Gestapo, diventando così uno degli uomini più potenti e temuti del Reich, secondo forse solo ad Hitler come autorità effettiva. Similmente a Rudolf Hess, ed in misura minore allo stesso Hitler, anche Himmler è a dir poco interessato all'occultismo, alle pratiche salutistiche alternative, all'astrologia ed allo studio delle tradizioni esoteriche occidentali ed orientali. Troppe sono sul suo conto le leggende "magiche" per dare loro credito, ma pare comunque accertato che non prendesse mai una decisione importante senza consultare il suo oroscopo. I suoi interessi storici principali spaziavano dai Càtari - gli eretici massacrati dalla Chiesa nel 1244, il cui nome non a caso significa "puri", come puri, almeno nel sangue, pretendevano di essere i membri delle SS - al mito del Santo Graal, dai Templari allo gnosticismo, dalle gesta dei Cavalieri Teutonici a quelle, del tutto ipotetiche, della razza Ariana originaria. Credeva, fra l'altro, di essere la reincarnazione di Enrico l'Uccellatore - re Sassone responsabile della prima "espansione tedesca" verso oriente - o, secondo altri testimoni, di venire abitualmente visitato dal suo fantasma. Di fatto a questo re tributò un vero e proprio culto, fondando perfino, nel 1938, un istituto di ricerca in suo onore. Come sostiene Schellemberg: "L'organizzazione delle SS era stata costruita da Himmler sui principi dell'Ordine dei Gesuiti. Gli statuti di servizio e gli esercizi spirituali prescritti da Ignazio di Loyola formavano il modello che Himmler assiduamente cercò di copiare. L'obbedienza assoluta era la regola suprema; qualsiasi ordine doveva essere accettato senza domande(23)". A parte queste somiglianze metodologiche, non si può certo dire che il cristianesimo, specie nella forma cattolica posteriore alla Controriforma, avesse molto spazio negli orizzonti di riferimento himmleriani. In una pubblicazione ufficiale, sorta di "canone" di testi di riflessione per le reclute SS, Tod und Unsterblichkeit im Weltbild Indogermanischer Denker (Morte e immortalità nella visione del mondo dei pensatori indogermanici), pubblicato a Berlino nel 1938 con prefazione di Himmler, si trovano ad esempio citazioni dai libri sacri della spiritualità orientale, i Veda, le Upanishad, il Bhagavad-Gita; dai classici dell'antichità, Omero, Platone, Cicerone, Seneca, Marco Aurelio; dall'Edda, il poema cosmogonico scandinavo; da filosofi e teologi non ortodossi come Meister Eckhart, Jacob Böhme o Giordano Bruno o da poeti mistici persiani come Omar Khayyam o Rumi; ma nessuna tratta dal Vecchio o dal Nuovo Testamento(24). In realtà Himmler vedeva le SS come un ordine religioso pagano. Il quartier generale di questo preteso culto si trovava nel castello medievale di Wewelsburg, in Westfalia, vicino al luogo, nella foresta di Teutoburgo, dove Arminio eresse il complesso megalitico, simile a Stonehenge, noto come Externsteine. "Qui il Capitolo segreto dell'Ordine si riuniva una volta l'anno - testimonia ancora Schellemberg - Ogni membro aveva la sua poltrona con il proprio nome inciso su una targa argentata ed ognuno si dedicava ad un rituale di esercizi spirituali rivolto principalmente alla concentrazione mentale(25)". Al castello si poteva accedere soltanto su esplicito invito di Himmler. "Il centro focale di Wewelsburg - scrive Padfield nella sua biografia dedicata al capo delle SS - evidentemente traendo ispirazione dalla leggenda di Re Artù e dei Cavalieri della Tavola Rotonda, era costituito da una grande sala da pranzo con un tavolo di quercia a cui sedevano dodici persone scelte fra i Gruppenführer più anziani(26)". Sotto la "Tavola Rotonda SS" si trovava una camera sotterranea, anch'essa circolare, chiamata il "regno dei morti" che conteneva uno stretto pozzo di pietra: in questo pozzo venivano bruciate cerimonialmente le insegne militari dei "cavalieri" dell'Ordine Nero caduti. In quella stanza - sempre secondo la pittoresca versione del biografo - Himmler ed i suoi dodici eletti entravano in comunicazione mistica con i cavalieri Teutonici morti o si dedicavano ad altri esercizi di concentrazione e meditazione. Anche la scelta di Wewelsburg non era casuale: secondo una leggenda teutonica, in quella zona si sarebbe combattuta un'apocalittica battaglia tra le forze dell'Oriente e dell'Occidente, e le orde orientali sarebbero state annientate da un potente uragano. Si riteneva anche che il mitico Albero del Mondo nordico, Yggdrasil, avesse le radici nella regione al confine tra Westfalia e Bassa Sassonia, forse nella stessa Stonehenge tedesca, Externsteine. Proprio per approfondire la ricerca e lo studio di queste fonti arcaiche e pagane Himmler fondò un'altra istituzione collegata con le SS, la Ahnenerbe Forschungs und Lehrgemeinschaft, Società di ricerca ed insegnamento dell'Eredità Ancestrale. La nuova creatura himmleriana ebbe statuto ufficiale fin dal 1935 (proteggendo così i suoi membri dalle nuove leggi che limitavano le attività collegate alle società segrete, all'esoterismo e all'occulto) e nel 1940 divenne a tutti gli effetti una divisione formale delle SS. Contava più di cinquanta sezioni separate dedicate all'approfondimento di un'ampia gamma di ricerche scientifiche e pseudoscientifiche: un gruppo di Studi Celtici; uno votato all'indagine archeologica del luogo di culto teutonico di Externsteine; un gruppo di Studi Islandesi (l'Edda era sacra al mito teutonico e l'Islanda veniva identificata con la stessa mitica Thule); un gruppo che promosse le spedizioni in Tibet di Ernst Schäfer (allievo dell'esploratore Sven Hedin e sorta di Indiana Jones nazista); uno di studi runici; una divisione che seguiva la teoria della Cosmogonia Glaciale di Hörbiger(27); una sezione archeologica che scandagliava il pianeta cercando prove della presenza degli Ariani in terre lontane dalla Germania come l'Estremo Oriente o il Sud America (idea apertamente teosofica, ripresa anch'essa dagli scritti della Blavatsky sulle razze-radici); e così via. Julius Evola, che certo ne sapeva più che abbastanza in proposito, tendeva a smitizzare molte delle leggende sorte intorno a questi interessi eterodossi dell'Ahnenerbe: "Da parte della SS (la quale non comprendeva soltanto formazioni militanti ma anche studiosi specialisti, ecc.) fu organizzata una spedizione nel Tibet, a fini alpinistici ed etnologici e un'altra spedizione nell'Artide, sembra con fini esplorativi ed anche per eventuale creazione di basi militari. Ebbene, secondo… interpretazioni fantasiose, la prima spedizione avrebbe cercato invece un collegamento con un centro segreto della Tradizione, l'altra avrebbe mirato ad un contatto con la Thule iperborea occulta(28)". Non paiono dunque molte, né molto solide, le prove oggettivamente documentabili di una effettiva contro-storia occulta o di una condivisa, coerente e consapevole visione magica del mondo da parte dei vertici nazisti: non si va oltre la generica fissazione di qualche singolo personaggio che, avendo il potere per farlo, ha semplicemente esercitato i privilegi che la posizione gli conferiva per assecondare i propri interessi, gusti e capricci: come Goebbels collezionava avventure erotiche con attrici o Göring razziava opere d'arte, così Hess e Himmler giocavano con l'esoterismo. Se il nazismo è stato magico, la sua vera ed unica magia è stata l'incantesimo del pifferaio di Hamelin, l'ipnosi di Mabuse e Caligari: si è trattato di goezia - magia evocatoria, stregoneria, commercio con i demoni - ed il Mein Kampf può essere letto come un grimoire del Novecento nell'uso incautamente faustiano dei simboli; nell'appello premeditato allo scatenamento delle forze arcaiche e primigenee, ctonie e telluriche; nell'eclisse volontaria della coscienza critica e nella conseguente deriva sistematica di ogni facoltà logica; in quell'abbandono sonnambolico alle forze dell'inconscio così ben rilevato da Jung ed esplicitamente ammesso dallo stesso Hitler: "mi muovo con la sicurezza di un sonnambulo". C'è da aggiungere però che queste caratteristiche non sono proprie solo del nazismo, anche se il nazismo le ha forse accentuate ed estremizzate, ma di tutte quelle ideologie rivoluzionarie, messianiche e millenaristiche che hanno trovato la loro esplosiva convergenza nel corso del Novecento. Ad uno sguardo rischiosamente obbiettivo appare dunque semplicistico e comodamente rassicurante demonizzare solo il nazismo - spregevole escrescenza nata, come un fungo velenoso, sull'anima immacolata dell'Occidente - accreditandogli il novero globale delle nefandezze di questo secolo. Non si dovrebbe dimenticare, per esempio, come i programmi dell'eugenetica furono entusiasticamente accolti ed applicati in vari paesi tra cui gli Stati Uniti; come personaggi che non condividono di norma la generale esecrazione di cui sono oggetto i nazisti - ad esempio Henry Ford, padre del capitalismo moderno che oggi tanto ci entusiasma - fiancheggiarono e finanziarono abbondantemente il partito nazionalsocialista per tutta la loro vita; come il massacro perpetrato dai "pionieri" yankees sulle popolazioni native del Nord America (i cosiddetti indiani), fornì il modello pratico per il programma nazista del Lebensraum, lo spazio vitale, e per il genocidio programmato di ebrei, zingari ed altre minoranze indesiderate; come la Chiesa, cattolica e protestante, abbia sempre ambiguamente appoggiato la crociata anticomunista del partito della swastika; e come, dopotutto, i primi lager li abbiano inventati i civilissimi inglesi durante la guerra dei Boeri. Questi ed altri episodi imbarazzanti dovrebbero almeno farci riflettere di più - prima dell'inevitabile autoassoluzione - sulla fragilità della carne, sull'elasticità della memoria e sul ghigno conturbante di Mefistofele, "mon semblable, mon frère!".
Note:
(1) Louis Pauwels e Jacques Bergier, Il mattino dei maghi, Milano, Mondadori, 1963. (1bis) Hermann Rauschning (1887-1982), membro del partito fino al 1934 e capo del governo della Città Libera di Danzica, dopo aver rotto i rapporti con Hitler e essere fuggito prima in Inghilterra, poi negli Stati Uniti, fu autore, oltre che de La rivoluzione del nihilismo, di Colloqui con Hitler, il testo, pubblicato in Francia nel 1939, che maggiormente ha alimentato le illazioni "magiche" sul nazionalsocialismo e sulla presunta natura carismatica, visionaria e "medianica" del dittatore tedesco. Quasi tutte le definizioni colorite del nazismo citate da Pauwels e Bergier sono riprese da questo libro. Una recente edizione del volume è: Hermann Rauschning, Colloqui con Hitler, Roma, Tre Editori, 1996. (2) Pauwels e Bergier, cit., pag. 270. (3) Pauwels e Bergier, cit., pag. 334. (4) Sul simbolo della swastika in Guénon, Cfr. René Guénon, Il simbolismo della croce, Milano, Rusconi, 1973, pagg. 99-103; René Guénon, Il re del mondo, Milano, Adelphi, 1977, in particolare pagg. 11-25; René Guénon, La grande triade, Milano, Adelphi, 1980, pagg. 46- 64 e 200-203; René Guénon, Forme tradizionali e cicli cosmici, Roma, Mediterranee, 1974, pagg. 27-35; René Guénon, Simboli della Scienza sacra, Milano, Adelphi, 1975, pagg. 110-113; René Guénon, Il Regno della Quantità e i Segni dei Tempi, Milano, Adelphi, 1982, pagg. 199-203. Sul rapporto fra Guénon e il nazismo: Paul Sérant, René Guénon: la vita e l'opera di un grande iniziato, Firenze, Convivio, 1990, pagg. 252-253; Piero Di Vona, Evola, Guénon, De Giorgio, Borzano, Sear, 1993, pagg. 37-38, 77-78; 204-217; 226-227; 253-255. (5) Pauwels e Bergier, cit., pag. 252. (6) Helena Petrovna Blavatsky, La dottrina segreta, Milano, Adyar, 1996, 6 voll. (7) Helena Petrovna Blavatsky, Iside svelata, Milano, Armenia, 1985, 2 voll. (8) Saint-Yves d'Alveydre, Mission de l'Inde en Europe; Mission de l'Europe en Asie, Nice, Bélisane, 1910. (9) Ferdinand Ossendowski, Bestie, uomini e dei, Genova, I Dioscuri, 1988. (10) Per un approfondimento sul tema di Agarttha-Asgard e gli altri correlati, Cfr. Joscelyn Godwin, Arktos: The Polar Myth in Science, Symbolism, and Nazi Survival, Kempton, Adventures Unlimited Press, 1996, in particolare pagg. 79-104. (11) Edward Bulwer-Lytton, La razza ventura, Carmagnola-Torino, Arktos, 1980. (12) Sulla questione della teoria della terra cava, delle aperture sui poli e sulle relazioni con la narrativa fantastica di Poe, Verne e Lovecraft, Cfr. Joscelyn Godwin, cit., pagg. 105-138. (13) Su Hörbiger Cfr. James Webb, Il sistema occulto, Milano, Sugarco, 1989, pagg. 229-235: "Il fondamento della teoria di Hörbiger è che l'universo è pieno di 'materia costruttiva cosmica'. Questa si manifesta sotto forma di stelle metalliche roventi e gas leggieri - soprattutto idrogeno e ossigeno presenti come H2O 'nella sua forma cosmica': il ghiaccio. Quando un blocco di ghiaccio cosmico cade su una stella calda, ne consegue un'enorme esplosione, che genera un sistema stellare. Tali sistemi sono governati da altre leggi horbigeriane, in primo luogo quella del moto spiraliforme verso il sole centrale. Questo dà luogo all'incessante attrazione dei piccoli frammenti, originati dall'esplosione primordiale, da parte dei corpi più grandi del sistema. In questo modo la Terra ha catturato parecchi della dozzina di pianetini che esistevano originariamente tra essa e Marte. Queste lune primordiali caddero a spirale sulla Terra con risultati catastrofici. La nostra luna attuale venne catturata circa 13.000 anni fa e la sua tragica e inevitabile caduta rinnoverà il grande orrore che sopraggiunse quando la precedente luna precipitò, fatto del quale miti e leggende hanno conservato il ricordo" (pag. 230). Inoltre: Joscelyn Godwin, cit., pagg. 190-191; Pauwels e Bergier, cit., pagg. 288-350; Peter Levenda, Unholy Alliance: A History of Nazi Involvement with the Occult, New York, Avon Books, 1995, pagg. 178-182. (14) Su tali gruppi l'unico libro serio è Nicholas Goodrick-Clarke, Le radici occulte del nazismo, Milano, Sugarco, 1992; si può consultare anche René Alleau, Le origini occulte del nazismo: il Terzo Reich e le società segrete, Roma, Mediterranee, 1989. (15) È in particolare il libro di Dietrich Bronder, Bevor Hitler Kam, del 1964, a sostenere la fantasia di un "asse occulto" fra Berlino ed una Lhasa più teosofica che reale. Cfr. Nicholas Goodrick-Clarke, cit., pag. 307. (16) Sul caso Hess la bibliografia è imponente, ricordiamo soltanto: J. Douglas Hamilton, Il folle volo di Rudolf Hess, Milano, Palazzi, 1970; Rainer F. Schmidt, Il mistero Rudolf Hess: La missione in Inghilterra del numero due di Hitler, Roma, Editori Riuniti, 1998. (17) È il caso, ad esempio, del volume interessante ma decisamente romanzesco dell'illustre politologo Giorgio Galli, Hitler e il nazismo magico, Milano, Rizzoli, 1989. (18) Su questi temi è esemplare la ricerca di Luca Leonello Rimbotti, Il mito al potere: Le origini pagane del nazionalsocialismo, Roma, Settimo Sigillo, 1992. (19) Greca, nata in Francia, Savitri Devi, il cui vero nome era Maximiani Portas, simpatizza con il nazismo fin dai tardi anni venti. Emigra in India negli anni trenta seguendo il fascino del mito ariano e del sistema delle caste e sposa un politico nazionalista leader dell'estrema destra indù. Il suo pensiero è una insolita combinazione di antisemitismo, induismo, darwinismo sociale, animalismo ed ecologismo. È stata una fra i primi autori a negare l'Olocausto ed a suggerire che Hitler fosse un avatar: secondo l'induismo, l'incarnazione di un dio discesa sulla terra in forma umana per restaurare l'Età dell'Oro. Per la precisione si tratterebbe della prefigurazione del Kalki-Avatara, la decima ed ultima incarnazione di Vishnu, il Mahdi o il Cristo del secondo avvento, il Restauratore universale. Cfr. Savitri Devi, L'India e il nazismo, Parma, All'insegna del Veltro, 1979. Sulla Devi Cfr. Nicholas Goodrick-Clarke, Hitler's Priestess: Savitri Devi, the Hindu-Aryan Myth and Neo-Nazism, New York, New York University Press, 1999. Il cileno Miguel Serrano, invece, fu ambasciatore in India fino al 1962 e intrattenne rapporti amichevoli con Carl Gustav Jung e Hermann Hesse; nella sua trilogia El Cordon Dorado (1978), Adolf Hitler, el ultimo avatara (1984) e Manu: por el hombre que vendrà (1991), delinea una sorta di gnosticismo neonazista, un pastiche in cui UFO, terra cava, yoga e antisemitismo coesistono fantasiosamente. L'unico libro di Serrano tradotto in italiano riguarda il suo rapporto con Jung ed Hesse: Miguel Serrano, Il Circolo Ermetico, Roma, Ubaldini, 1976. (20) Julius Evola, Hitler e le società segrete, in "Il Conciliatore", ottobre 1971, XX, 10, pagg. 412-415. (21) Carl Gustav Jung, Jung parla: Interviste e incontri, Milano, Adelphi, 1999, pagg. 162-167. (22) Hermann Rauschning, Hitler Speaks, London, Putnam's Sons, 1939, pagg.237. (23) Walter Schellemberg, The Schellemberg Memoirs, London, Andre Deutsch, 1956, pag. 32-33. (24) La notizia è ripresa da Peter Levenda, Unholy Alliance, cit., pagg. 161-162. (25) Schellemberg, cit. , pag. 33 (26) Peter Panfield, Himmler: Reichsführer SS, New York, Henry Holt & Co., 1990, pag. 248. (27) Si è addirittura ipotizzato che siano forse state le incaute previsioni favorevoli dei metereologi horbigeriani a far ritardare inesplicabilmente l'avanzata tedesca su Mosca nell'autunno del 1941. (28) Julius Evola, Hitler e le società segrete, cit.
Tratto dal libro: Walter Catalano, Applausi per mano sola, Clinamen 2001
"Mi muovo con la sicurezza di un sonnambulo" (Adolf Hitler)
Nell'ormai lontano 1960, i celeberrimi scrittori francesi Louis Pauwels e Jacques Bergier - entrambi scomparsi di recente - pubblicavano un libro - Il mattino dei Maghi(1) - che sarebbe divenuto presto un classico dell'insolito, inaugurando quel "realismo fantastico" che, attraverso il movimento Planète e l'omonima rivista, avrebbe indagato per molti anni tutti i campi dell'ignoto, mantenendo una peculiare posizione a metà strada fra scientismo e tradizionalismo. Fu proprio in quel testo che, forse per la prima volta dopo Rauschning(1bis), il nazionalsocialismo veniva descritto come "socialismo magico(2)", "ballo di San Vito del XX° secolo". Indimenticabile per quanto inesatta resterà la formula "nazismo = guenonismo + divisioni corazzate(3)"; in realtà il tradizionalista francese René Guénon, a differenza del suo emulo italiano Julius Evola, non difese mai il movimento di Hitler, ma anzi ne stigmatizzò l'uso simbolico deviante e controiniziatico della swastika(4). Propagatori di leggende affascinanti ma del tutto prive di fondamento (ad esempio quella ingiusta e del tutto fuorviante che vede complicità simboliche o effettive con i vertici nazisti nel pensiero o nella storia personale di personaggi come Aleister Crowley o Georgi Ivanovic Gurdjieff), Pauwels e Bergier ebbero però la genialità di raccogliere alcuni dati eterogenei ma significativi che offrivano barlumi più o meno illuminanti su possibili interpretazioni altre di un fenomeno storico assai più complesso di quanto fino ad allora si fosse immaginato. Quell'"altrove assoluto(5)" del quale il nazismo sarebbe stato l'emissario sulla terra, risaliva, se vogliamo rapidamente seguirne le tracce, alle fantasie orientalistiche di Helena Petrovna Blavatsky, fondatrice della Società Teosofica, che davano sapore speziato ad opere monumentali e noiose come La dottrina segreta(6) e Iside svelata(7): le sette razze-radici, Agarttha e Shambhalla le fantomatiche città sotterranee, i "superiori sconosciuti" che ordirebbero le sorti di uomini e popoli. Con Alexandre Saint-Yves d'Alveydre e Ferdinand Ossendowski, nei rispettivi testi Mission de l'Inde(8) (1910) e Bestie, Uomini e Dei(9) (1923), il mito di Agarttha e del "Re del Mondo", il misterioso signore che dalla sua suprema sede sotterranea reggerebbe i destini della terra, viene ripreso e riproposto(10). Ad esso si aggiunge la leggenda del vril, il potere psichico (comprendente telepatia e telecinesi) che lo scrittore e sedicente rosacroce inglese Edward Bulwer-Lytton (1802-1873) nel suo romanzo La razza ventura (11) (1871), attribuisce all'immaginaria razza sotterranea che dovrebbe costituire lo stadio successivo dell'evoluzione umana. Il vril ebbe in realtà un certo seguito durante il Terzo Reich nel novero delle teorie pseudoscientifiche che trovarono qualche riconoscimento semiufficiale: accanto alla teoria della terra cava (la Hohlwelthehre di Peter Bender e il Geokosmos di Karl Neupert: una sorta di terra inversa di cui noi occuperemmo l'interno concavo e non, come erroneamente crediamo, l'esterno convesso(12)) e a quella più nota della Cosmogonia Glaciale di Hans Hörbiger(13), si può annoverare anche la convinzione che vedeva il vril come una possibilità reale da perseguire per mezzo di tecniche affini a quelle dello yoga (una pretesa Società del Vril o Loggia Luminosa sarebbe esistita secondo i fantasiosi Pauwels e Bergier, forse parafrasi immaginosa del Lumenclub di Vienna). L'Ariosofia viennese, il Germanenorden e la Società Thule(14), piccoli gruppi antisemiti e pangermanisti che, attraverso la rivista Ostara, ebbero una certa influenza sul giovane Hitler, divengono, nella trasposizione fantastica proposta dai fautori del "nazismo occulto", potenti "centri magici" al cui interno avrebbero troneggiato personaggi enigmatici come Karl Haushofer (1869-1946), professore di geopolitica all'Università di Monaco e inventore del concetto di Lebensraum, spazio vitale, che giustificava le pretese di espansione territoriale tedesca sull'Europa Orientale. Egli aveva passato molti anni in Estremo Oriente come addetto militare presso l'Ambasciata Imperiale Germanica e parlava perfettamente il giapponese e altre lingue dell'Asia; secondo i mitografi, ovviamente, avrebbe addirittura fatto parte dei "Cercatori di Verità" di Gurdjieff, fra il 1903 e il 1908, e sarebbe stato iniziato ai misteri tibetani(15). La spedizione in Tibet (fatto, questo, accaduto realmente nel 1938) organizzata da esploratori alpinisti dell'Anhenerbe, un settore delle SS dedito al recupero della "memoria degli avi", secondo gli stessi mitografi, avrebbe dovuto potenziare i collegamenti e le relazioni (naturalmente occulte) fra la swastika d'Occidente e quella d'Oriente. La figura di Haushofer viene anche chiamata spesso in causa a proposito del "misterioso caso Hess". Rudolf Hess, amico e confidente di Hitler fino dall'inizio della sua carriera di agitatore politico, suo compagno di cella dopo il fallito Putsch del 1923, segretario personale e trascrittore del libro di memorie del futuro Führer Mein Kampf e per questo divenuto, dopo la presa di potere, il "delfino", era stato anche assistente di Haushofer all'Università di Monaco. Viene di solito descritto come un gregario poco dotato intellettualmente ma fedele come un cagnolino e sempre pronto ad approvare e sostenere ogni parola proferita dai suoi idoli: Hitler e Haushofer. Appassionato di occultismo, filosofie orientali ed astrologia, come del resto buona parte dei vertici nazisti, Hess prende nel 1941, poco prima dell'attacco tedesco all'URSS, un'insolita iniziativa: sale su un Messerschmidt e da solo, pilotandolo personalmente, vola in segreto in Scozia, nella vana speranza di incontrare il Duca di Hamilton, ritenuto a torto filotedesco, per discutere un trattato di pace fra Inghilterra e Germania che permettesse ai nazisti libero corso contro la Russia Sovietica. È probabile che Hess fosse consigliato da astrologi, date le sue fissazioni ossessive e considerato che la data del volo, 10 Maggio 1941, vedeva una inusuale congiunzione astrologica di sei pianeti in Toro, configurazione che, secondo gli oroscopi, avrebbe dovuto annunciare drastiche svolte ed inaspettati cambiamenti. Può darsi che il servizio segreto britannico avesse influito nel convincere l'ingenuo "delfino" ad intraprendere la rischiosa operazione e che gli Haushofer (il padre Karl, di cui abbiamo già parlato, ed il figlio Albrecht, ebreo per parte di madre che finirà assassinato dalla Gestapo) avessero collaborato, in un ambiguo tentativo di tardiva resistenza antinazista, favorendo la cattura del secondo uomo del Reich da parte degli inglesi. Stranamente il governo britannico non fece uso della carta che si era assicurata: Hess fu trattato come uno psicopatico ed isolato in prigione; stessa spiegazione ufficiale diede il Führer in Germania sconfessando il suo "delfino" dai nervi troppo fragili ed arrestando in massa astrologi ed occultisti colpevoli indirettamente di aver esercitato nefaste influenze su di lui. Forse entrambi i governi volevano coprire reconditi e inconfessabili abboccamenti. Non esistono comunque prove concrete per sostenere questa tesi. Di fatto, fin nel dopoguerra, Hess, pur non imputabile per ovvi motivi di responsabilità dirette nella "soluzione finale" del problema ebraico, languì per decenni in isolamento totale nel carcere speciale di Spandau, di cui era l'unico ospite, fino all'improbabile suicidio compiuto ad oltre 90 anni. Dopo la morte di Hess, Spandau verrà raso al suolo con i bulldozer. Oblio totale su ogni possibile traccia di un caso enigmatico. Qualcuno dichiarò che l'Hess del Processo di Norimberga non era più il vero Hess ma un sosia rimbambito dagli psicofarmaci(16). Il fascino del misterioso e del bizzarro implicito in questi argomenti - il volo di Hess, l'avvento e la scomparsa di Hitler, l'esoterismo nazista, ecc. - troppo spesso ha preso la mano anche a studiosi seri e poco inclini al sensazionalismo producendo una copiosa letteratura in genere intrigante e piacevole alla lettura ma di assai dubbia attendibilità storica(17). Più riusciti sono invece quegli studi che focalizzano l'attenzione sulla natura "mistica" e liturgica del credo nazista e sul suo radicamento nel mito, nel folklore e negli arcaismi di una ritualità pagana(18). Va inoltre segnalato un sotterraneo ma fluente filone di new age neonazista che unisce temi spiritualisti e orientalistici al culto del Führer: Savitri Devi e Miguel Serrano ne sono i rappresentanti più paradossalmente autorevoli(19). Fra i temi più inflazionati in questa vulgata misteriosofica sul nazismo, quello predominante - da Rauschning ai rotocalchi contemporanei - è senza dubbi la presunta medianità di Hitler, visto come un catalizzatore di forze psichiche - a secondo delle preferenze politiche - ora superiori, ora infere. Quanto scrisse Julius Evola, che pure fu pericolosamente affascinato da certi aspetti del nazionalsocialismo, ci pare soddisfacente e definitivo: "Che il Führer dovesse questa forza a pratiche iniziatiche, ci sembra una fantasia; altrimenti ci si dovrebbe mettere a supporre assurdamente qualcosa di simile anche nei riguardi dell'uguale forza psichica suggestiva posseduta da altri capi, da Mussolini, ad esempio, o da Napoleone. Piuttosto si deve ritenere che una volta destato a vita un movimento collettivo si crea una specie di vortice psichico che si raccoglie in chi ne è il centro tanto da conferirgli una particolare aureola… Quanto alla qualità di medium (che, sia detto per inciso, è opposta a quella di una qualificazione iniziatica), essa può venire riconosciuta, con certe riserve, ad Hitler, in quanto egli sotto più di un riguardo ci si presenta come un invasato (è il tratto che lo distingue, ad esempio, da Mussolini)… non è agevole stabilire la natura di tale forza superpersonale(20)".
L'opinione evoliana coincide sostanzialmente con quella di un altro personaggio ben lontano, per status e visione del mondo, dagli ambienti del tradizionalismo ma anch'egli accusato - a torto o a ragione - di ambigue simpatie negli anni vincenti del Reich: Carl Gustav Jung. Il fondatore della psicologia analitica scrisse nel 1938: "Nella società primitiva c'erano due tipi di uomini potenti. Uno era il capovillaggio, fisicamente possente, più forte di tutti i suoi rivali; e l'altro era lo stregone, che non era forte per se stesso, bensì in ragione del potere che il popolo proiettava su di lui… Orbene Mussolini è l'uomo della forza fisica… ha la psicologia del capovillaggio. Alla stessa categoria appartiene Stalin… Stalin è un predatore; non ha fatto altro che prendersi quello che Lenin aveva creato per affondarvi i denti e divorarlo… Hitler è tutt'altra cosa… Non c'è dubbio che Hitler rientri nella categoria dello sciamano… La caratteristica segnatamente mistica di Hitler è ciò che lo spinge a fare cose che a noi sembrano illogiche, inesplicabili, stravaganti e irragionevoli… la svastica è una ruota che forma un vortice ruotante incessantemente verso sinistra: il che nella simbologia buddhista ha un significato appunto sinistro, infausto, diretto verso l'inconscio. E tutti questi simboli di un Terzo Reich guidato dal suo profeta sotto le insegne del vento e della tempesta e del vortice incessante alludono a un movimento di massa che, in un uragano di emotività irrazionale, trascinerà il popolo tedesco sempre più verso un destino che nessuno può predire, tranne il veggente, il profeta, il Führer, e forse neppure lui… Il potere di Hitler non è politico: è magico… Il segreto di Hitler è duplice: primo, in lui l'inconscio ha accesso in maniera eccezionale alla coscienza, e secondo, egli se ne lascia dirigere. Possiamo paragonare Hitler a un uomo che ascolta attentamente il torrente di consigli che gli vengono sussurrati da una fonte misteriosa e che poi li mette in pratica… La sua Voce altro non è che il suo inconscio, sul quale il popolo tedesco ha proiettato il proprio essere: vale a dire, è l'inconscio di settantotto milioni di tedeschi. È questo che lo rende potente. Senza il popolo tedesco, Hitler non sarebbe quello che ora ci appare(21)". A prescindere dai controversi carismi messianici del dittatore, i rapporti effettivi tra nazismo e mondo esoterico e occultistico sono stati in realtà decisamente ambigui e contraddittori. Se dobbiamo dar credito al solito Rauschning, Hitler avrebbe testualmente dichiarato: "L'organizzazione gerarchica e l'iniziazione attraverso riti simbolici, cioè senza disturbare il cervello ma lavorando sull'immaginazione attraverso la magia ed i simboli di un culto, tutto questo rappresenta l'elemento pericoloso, l'elemento che ho utilizzato(22)". L'esplicita ammissione da parte del Führer sarebbe stata pronunciata poco dopo la cosiddetta "Notte dei lunghi coltelli" del 1934, azione con la quale il tiranno eliminava ogni possibile opposizione alla sua incontrastata egemonia all'interno ed all'esterno del partito nazionalsocialista. Nel corso della sanguinosa purga che seguiva quei giorni funesti, anche tutte le associazioni segrete, iniziatiche ed occultistiche che, ognuna secondo i propri scopi e metodi, perseguivano e propagavano questo "elemento pericoloso", venivano dichiarate illegali e perseguitate. Massoni, teosofi, antroposofi, thelemiti, e perfino semplici astrologi, vennero incarcerati o diffidati dal proseguire le loro attività. Questa prima purga nel campo dell'occulto non fu che la prova generale di una seconda epurazione, ben più violenta e radicale che avrebbe seguito il volo di Hess nel 1941. In realtà non era affatto la visione del mondo occultista ed esoterica, sostanzialmente condivisa - più o meno superficialmente - da gran parte delle alte gerarchie naziste, ad essere avversata, quanto la semplice esistenza di potenziali alternative ad un culto di stato ufficiale, in cui quell'"elemento pericoloso" fosse pienamente controllato e gestito. Proprio in seguito alla "notte dei lunghi coltelli" si imponeva, conquistando uno spazio ed un'importanza fino ad allora impensabili, un altro fra i protagonisti della mitologia magica del nazismo: Heinrich Himmler, il creatore del corpo delle SS, l'Ordine Nero. Le iniziali SS stanno, com'è noto a molti, per Schutzstaffel, reparti di protezione, concepiti inizialmente come guardia del corpo personale di Hitler, una sorta di pretoriani. Nella protostoria del partito nazista erano invece le "Camicie brune", non quelle nere, a fare la parte del leone: le SA, Sturm Abteilungen, truppe d'assalto, un esercito privato di partito derivato dai Frei Korps, i Corpi Franchi, che nel primo dopoguerra si erano opposti violentemente all'avanzata del bolscevismo in Germania. Ernst Röhm, il capo delle SA, era stato un ufficiale dei Corpi Franchi e le sue truppe avevano sgombrato al movimento nazista la via verso il potere, egli aveva una visione soldatesca, rivoluzionaria e insurrezionale della conquista dello stato, in netto contrasto con quella demagogica e pseudolegale di Hitler che voleva accattivarsi e strumentalizzare le "forze conservatrici" e non distruggerle. Con una tattica alla Robespierre, Hitler eliminò le figure a lui ostili alla sinistra ed alla destra del partito: il 30 Giugno 1934 Röhm venne assassinato e le SA cancellate. Era venuto il momento di Himmler e delle sue SS per farsi avanti e prenderne il posto. Al fianco di Hitler, come portabandiera, fino dal Putsch del 1923, Himmler divenne capo delle SS nel 1929 e le riformò profondamente, secondo i principi di quell'"elemento pericoloso" - magico, rituale, simbolico, mistico - portandone il numero dei membri dagli iniziali trecento a ben cinquantaduemila nel 1933. La scelta come emblema delle "rune della vittoria" gemelle è radicata nella simbologia völkisch - cioè pangermanista ma insieme folkloristica, popolare, romanticamente arcaicizzante - del Germanenorden, della Thule Gesellschaft, e delle altre già citate società segrete razziste ed antisemite che avevano ispirato il nazismo fin dalla sua nascita. Perfino le tombe dei caduti delle SS venivano adornate non con lapidi tradizionali o croci, ma con la "runa dell'uomo", runa usata anche come emblema del progetto Lebensborn, che dalla copulazione coatta al di fuori dei vincoli del matrimonio di giovani razzialmente "immacolati", avrebbe dovuto generare il fior fiore delle "belve bionde" del Reich. Himmler, una volta tolto di mezzo Röhm, non ha più ostacoli sul suo cammino: estende la sua giurisdizione anche alla Polizia Segreta, la Geheime Staatspolizei, meglio nota come Gestapo, diventando così uno degli uomini più potenti e temuti del Reich, secondo forse solo ad Hitler come autorità effettiva. Similmente a Rudolf Hess, ed in misura minore allo stesso Hitler, anche Himmler è a dir poco interessato all'occultismo, alle pratiche salutistiche alternative, all'astrologia ed allo studio delle tradizioni esoteriche occidentali ed orientali. Troppe sono sul suo conto le leggende "magiche" per dare loro credito, ma pare comunque accertato che non prendesse mai una decisione importante senza consultare il suo oroscopo. I suoi interessi storici principali spaziavano dai Càtari - gli eretici massacrati dalla Chiesa nel 1244, il cui nome non a caso significa "puri", come puri, almeno nel sangue, pretendevano di essere i membri delle SS - al mito del Santo Graal, dai Templari allo gnosticismo, dalle gesta dei Cavalieri Teutonici a quelle, del tutto ipotetiche, della razza Ariana originaria. Credeva, fra l'altro, di essere la reincarnazione di Enrico l'Uccellatore - re Sassone responsabile della prima "espansione tedesca" verso oriente - o, secondo altri testimoni, di venire abitualmente visitato dal suo fantasma. Di fatto a questo re tributò un vero e proprio culto, fondando perfino, nel 1938, un istituto di ricerca in suo onore. Come sostiene Schellemberg: "L'organizzazione delle SS era stata costruita da Himmler sui principi dell'Ordine dei Gesuiti. Gli statuti di servizio e gli esercizi spirituali prescritti da Ignazio di Loyola formavano il modello che Himmler assiduamente cercò di copiare. L'obbedienza assoluta era la regola suprema; qualsiasi ordine doveva essere accettato senza domande(23)". A parte queste somiglianze metodologiche, non si può certo dire che il cristianesimo, specie nella forma cattolica posteriore alla Controriforma, avesse molto spazio negli orizzonti di riferimento himmleriani. In una pubblicazione ufficiale, sorta di "canone" di testi di riflessione per le reclute SS, Tod und Unsterblichkeit im Weltbild Indogermanischer Denker (Morte e immortalità nella visione del mondo dei pensatori indogermanici), pubblicato a Berlino nel 1938 con prefazione di Himmler, si trovano ad esempio citazioni dai libri sacri della spiritualità orientale, i Veda, le Upanishad, il Bhagavad-Gita; dai classici dell'antichità, Omero, Platone, Cicerone, Seneca, Marco Aurelio; dall'Edda, il poema cosmogonico scandinavo; da filosofi e teologi non ortodossi come Meister Eckhart, Jacob Böhme o Giordano Bruno o da poeti mistici persiani come Omar Khayyam o Rumi; ma nessuna tratta dal Vecchio o dal Nuovo Testamento(24). In realtà Himmler vedeva le SS come un ordine religioso pagano. Il quartier generale di questo preteso culto si trovava nel castello medievale di Wewelsburg, in Westfalia, vicino al luogo, nella foresta di Teutoburgo, dove Arminio eresse il complesso megalitico, simile a Stonehenge, noto come Externsteine. "Qui il Capitolo segreto dell'Ordine si riuniva una volta l'anno - testimonia ancora Schellemberg - Ogni membro aveva la sua poltrona con il proprio nome inciso su una targa argentata ed ognuno si dedicava ad un rituale di esercizi spirituali rivolto principalmente alla concentrazione mentale(25)". Al castello si poteva accedere soltanto su esplicito invito di Himmler. "Il centro focale di Wewelsburg - scrive Padfield nella sua biografia dedicata al capo delle SS - evidentemente traendo ispirazione dalla leggenda di Re Artù e dei Cavalieri della Tavola Rotonda, era costituito da una grande sala da pranzo con un tavolo di quercia a cui sedevano dodici persone scelte fra i Gruppenführer più anziani(26)". Sotto la "Tavola Rotonda SS" si trovava una camera sotterranea, anch'essa circolare, chiamata il "regno dei morti" che conteneva uno stretto pozzo di pietra: in questo pozzo venivano bruciate cerimonialmente le insegne militari dei "cavalieri" dell'Ordine Nero caduti. In quella stanza - sempre secondo la pittoresca versione del biografo - Himmler ed i suoi dodici eletti entravano in comunicazione mistica con i cavalieri Teutonici morti o si dedicavano ad altri esercizi di concentrazione e meditazione. Anche la scelta di Wewelsburg non era casuale: secondo una leggenda teutonica, in quella zona si sarebbe combattuta un'apocalittica battaglia tra le forze dell'Oriente e dell'Occidente, e le orde orientali sarebbero state annientate da un potente uragano. Si riteneva anche che il mitico Albero del Mondo nordico, Yggdrasil, avesse le radici nella regione al confine tra Westfalia e Bassa Sassonia, forse nella stessa Stonehenge tedesca, Externsteine. Proprio per approfondire la ricerca e lo studio di queste fonti arcaiche e pagane Himmler fondò un'altra istituzione collegata con le SS, la Ahnenerbe Forschungs und Lehrgemeinschaft, Società di ricerca ed insegnamento dell'Eredità Ancestrale. La nuova creatura himmleriana ebbe statuto ufficiale fin dal 1935 (proteggendo così i suoi membri dalle nuove leggi che limitavano le attività collegate alle società segrete, all'esoterismo e all'occulto) e nel 1940 divenne a tutti gli effetti una divisione formale delle SS. Contava più di cinquanta sezioni separate dedicate all'approfondimento di un'ampia gamma di ricerche scientifiche e pseudoscientifiche: un gruppo di Studi Celtici; uno votato all'indagine archeologica del luogo di culto teutonico di Externsteine; un gruppo di Studi Islandesi (l'Edda era sacra al mito teutonico e l'Islanda veniva identificata con la stessa mitica Thule); un gruppo che promosse le spedizioni in Tibet di Ernst Schäfer (allievo dell'esploratore Sven Hedin e sorta di Indiana Jones nazista); uno di studi runici; una divisione che seguiva la teoria della Cosmogonia Glaciale di Hörbiger(27); una sezione archeologica che scandagliava il pianeta cercando prove della presenza degli Ariani in terre lontane dalla Germania come l'Estremo Oriente o il Sud America (idea apertamente teosofica, ripresa anch'essa dagli scritti della Blavatsky sulle razze-radici); e così via. Julius Evola, che certo ne sapeva più che abbastanza in proposito, tendeva a smitizzare molte delle leggende sorte intorno a questi interessi eterodossi dell'Ahnenerbe: "Da parte della SS (la quale non comprendeva soltanto formazioni militanti ma anche studiosi specialisti, ecc.) fu organizzata una spedizione nel Tibet, a fini alpinistici ed etnologici e un'altra spedizione nell'Artide, sembra con fini esplorativi ed anche per eventuale creazione di basi militari. Ebbene, secondo… interpretazioni fantasiose, la prima spedizione avrebbe cercato invece un collegamento con un centro segreto della Tradizione, l'altra avrebbe mirato ad un contatto con la Thule iperborea occulta(28)". Non paiono dunque molte, né molto solide, le prove oggettivamente documentabili di una effettiva contro-storia occulta o di una condivisa, coerente e consapevole visione magica del mondo da parte dei vertici nazisti: non si va oltre la generica fissazione di qualche singolo personaggio che, avendo il potere per farlo, ha semplicemente esercitato i privilegi che la posizione gli conferiva per assecondare i propri interessi, gusti e capricci: come Goebbels collezionava avventure erotiche con attrici o Göring razziava opere d'arte, così Hess e Himmler giocavano con l'esoterismo. Se il nazismo è stato magico, la sua vera ed unica magia è stata l'incantesimo del pifferaio di Hamelin, l'ipnosi di Mabuse e Caligari: si è trattato di goezia - magia evocatoria, stregoneria, commercio con i demoni - ed il Mein Kampf può essere letto come un grimoire del Novecento nell'uso incautamente faustiano dei simboli; nell'appello premeditato allo scatenamento delle forze arcaiche e primigenee, ctonie e telluriche; nell'eclisse volontaria della coscienza critica e nella conseguente deriva sistematica di ogni facoltà logica; in quell'abbandono sonnambolico alle forze dell'inconscio così ben rilevato da Jung ed esplicitamente ammesso dallo stesso Hitler: "mi muovo con la sicurezza di un sonnambulo". C'è da aggiungere però che queste caratteristiche non sono proprie solo del nazismo, anche se il nazismo le ha forse accentuate ed estremizzate, ma di tutte quelle ideologie rivoluzionarie, messianiche e millenaristiche che hanno trovato la loro esplosiva convergenza nel corso del Novecento. Ad uno sguardo rischiosamente obbiettivo appare dunque semplicistico e comodamente rassicurante demonizzare solo il nazismo - spregevole escrescenza nata, come un fungo velenoso, sull'anima immacolata dell'Occidente - accreditandogli il novero globale delle nefandezze di questo secolo. Non si dovrebbe dimenticare, per esempio, come i programmi dell'eugenetica furono entusiasticamente accolti ed applicati in vari paesi tra cui gli Stati Uniti; come personaggi che non condividono di norma la generale esecrazione di cui sono oggetto i nazisti - ad esempio Henry Ford, padre del capitalismo moderno che oggi tanto ci entusiasma - fiancheggiarono e finanziarono abbondantemente il partito nazionalsocialista per tutta la loro vita; come il massacro perpetrato dai "pionieri" yankees sulle popolazioni native del Nord America (i cosiddetti indiani), fornì il modello pratico per il programma nazista del Lebensraum, lo spazio vitale, e per il genocidio programmato di ebrei, zingari ed altre minoranze indesiderate; come la Chiesa, cattolica e protestante, abbia sempre ambiguamente appoggiato la crociata anticomunista del partito della swastika; e come, dopotutto, i primi lager li abbiano inventati i civilissimi inglesi durante la guerra dei Boeri. Questi ed altri episodi imbarazzanti dovrebbero almeno farci riflettere di più - prima dell'inevitabile autoassoluzione - sulla fragilità della carne, sull'elasticità della memoria e sul ghigno conturbante di Mefistofele, "mon semblable, mon frère!".
Note:
(1) Louis Pauwels e Jacques Bergier, Il mattino dei maghi, Milano, Mondadori, 1963. (1bis) Hermann Rauschning (1887-1982), membro del partito fino al 1934 e capo del governo della Città Libera di Danzica, dopo aver rotto i rapporti con Hitler e essere fuggito prima in Inghilterra, poi negli Stati Uniti, fu autore, oltre che de La rivoluzione del nihilismo, di Colloqui con Hitler, il testo, pubblicato in Francia nel 1939, che maggiormente ha alimentato le illazioni "magiche" sul nazionalsocialismo e sulla presunta natura carismatica, visionaria e "medianica" del dittatore tedesco. Quasi tutte le definizioni colorite del nazismo citate da Pauwels e Bergier sono riprese da questo libro. Una recente edizione del volume è: Hermann Rauschning, Colloqui con Hitler, Roma, Tre Editori, 1996. (2) Pauwels e Bergier, cit., pag. 270. (3) Pauwels e Bergier, cit., pag. 334. (4) Sul simbolo della swastika in Guénon, Cfr. René Guénon, Il simbolismo della croce, Milano, Rusconi, 1973, pagg. 99-103; René Guénon, Il re del mondo, Milano, Adelphi, 1977, in particolare pagg. 11-25; René Guénon, La grande triade, Milano, Adelphi, 1980, pagg. 46- 64 e 200-203; René Guénon, Forme tradizionali e cicli cosmici, Roma, Mediterranee, 1974, pagg. 27-35; René Guénon, Simboli della Scienza sacra, Milano, Adelphi, 1975, pagg. 110-113; René Guénon, Il Regno della Quantità e i Segni dei Tempi, Milano, Adelphi, 1982, pagg. 199-203. Sul rapporto fra Guénon e il nazismo: Paul Sérant, René Guénon: la vita e l'opera di un grande iniziato, Firenze, Convivio, 1990, pagg. 252-253; Piero Di Vona, Evola, Guénon, De Giorgio, Borzano, Sear, 1993, pagg. 37-38, 77-78; 204-217; 226-227; 253-255. (5) Pauwels e Bergier, cit., pag. 252. (6) Helena Petrovna Blavatsky, La dottrina segreta, Milano, Adyar, 1996, 6 voll. (7) Helena Petrovna Blavatsky, Iside svelata, Milano, Armenia, 1985, 2 voll. (8) Saint-Yves d'Alveydre, Mission de l'Inde en Europe; Mission de l'Europe en Asie, Nice, Bélisane, 1910. (9) Ferdinand Ossendowski, Bestie, uomini e dei, Genova, I Dioscuri, 1988. (10) Per un approfondimento sul tema di Agarttha-Asgard e gli altri correlati, Cfr. Joscelyn Godwin, Arktos: The Polar Myth in Science, Symbolism, and Nazi Survival, Kempton, Adventures Unlimited Press, 1996, in particolare pagg. 79-104. (11) Edward Bulwer-Lytton, La razza ventura, Carmagnola-Torino, Arktos, 1980. (12) Sulla questione della teoria della terra cava, delle aperture sui poli e sulle relazioni con la narrativa fantastica di Poe, Verne e Lovecraft, Cfr. Joscelyn Godwin, cit., pagg. 105-138. (13) Su Hörbiger Cfr. James Webb, Il sistema occulto, Milano, Sugarco, 1989, pagg. 229-235: "Il fondamento della teoria di Hörbiger è che l'universo è pieno di 'materia costruttiva cosmica'. Questa si manifesta sotto forma di stelle metalliche roventi e gas leggieri - soprattutto idrogeno e ossigeno presenti come H2O 'nella sua forma cosmica': il ghiaccio. Quando un blocco di ghiaccio cosmico cade su una stella calda, ne consegue un'enorme esplosione, che genera un sistema stellare. Tali sistemi sono governati da altre leggi horbigeriane, in primo luogo quella del moto spiraliforme verso il sole centrale. Questo dà luogo all'incessante attrazione dei piccoli frammenti, originati dall'esplosione primordiale, da parte dei corpi più grandi del sistema. In questo modo la Terra ha catturato parecchi della dozzina di pianetini che esistevano originariamente tra essa e Marte. Queste lune primordiali caddero a spirale sulla Terra con risultati catastrofici. La nostra luna attuale venne catturata circa 13.000 anni fa e la sua tragica e inevitabile caduta rinnoverà il grande orrore che sopraggiunse quando la precedente luna precipitò, fatto del quale miti e leggende hanno conservato il ricordo" (pag. 230). Inoltre: Joscelyn Godwin, cit., pagg. 190-191; Pauwels e Bergier, cit., pagg. 288-350; Peter Levenda, Unholy Alliance: A History of Nazi Involvement with the Occult, New York, Avon Books, 1995, pagg. 178-182. (14) Su tali gruppi l'unico libro serio è Nicholas Goodrick-Clarke, Le radici occulte del nazismo, Milano, Sugarco, 1992; si può consultare anche René Alleau, Le origini occulte del nazismo: il Terzo Reich e le società segrete, Roma, Mediterranee, 1989. (15) È in particolare il libro di Dietrich Bronder, Bevor Hitler Kam, del 1964, a sostenere la fantasia di un "asse occulto" fra Berlino ed una Lhasa più teosofica che reale. Cfr. Nicholas Goodrick-Clarke, cit., pag. 307. (16) Sul caso Hess la bibliografia è imponente, ricordiamo soltanto: J. Douglas Hamilton, Il folle volo di Rudolf Hess, Milano, Palazzi, 1970; Rainer F. Schmidt, Il mistero Rudolf Hess: La missione in Inghilterra del numero due di Hitler, Roma, Editori Riuniti, 1998. (17) È il caso, ad esempio, del volume interessante ma decisamente romanzesco dell'illustre politologo Giorgio Galli, Hitler e il nazismo magico, Milano, Rizzoli, 1989. (18) Su questi temi è esemplare la ricerca di Luca Leonello Rimbotti, Il mito al potere: Le origini pagane del nazionalsocialismo, Roma, Settimo Sigillo, 1992. (19) Greca, nata in Francia, Savitri Devi, il cui vero nome era Maximiani Portas, simpatizza con il nazismo fin dai tardi anni venti. Emigra in India negli anni trenta seguendo il fascino del mito ariano e del sistema delle caste e sposa un politico nazionalista leader dell'estrema destra indù. Il suo pensiero è una insolita combinazione di antisemitismo, induismo, darwinismo sociale, animalismo ed ecologismo. È stata una fra i primi autori a negare l'Olocausto ed a suggerire che Hitler fosse un avatar: secondo l'induismo, l'incarnazione di un dio discesa sulla terra in forma umana per restaurare l'Età dell'Oro. Per la precisione si tratterebbe della prefigurazione del Kalki-Avatara, la decima ed ultima incarnazione di Vishnu, il Mahdi o il Cristo del secondo avvento, il Restauratore universale. Cfr. Savitri Devi, L'India e il nazismo, Parma, All'insegna del Veltro, 1979. Sulla Devi Cfr. Nicholas Goodrick-Clarke, Hitler's Priestess: Savitri Devi, the Hindu-Aryan Myth and Neo-Nazism, New York, New York University Press, 1999. Il cileno Miguel Serrano, invece, fu ambasciatore in India fino al 1962 e intrattenne rapporti amichevoli con Carl Gustav Jung e Hermann Hesse; nella sua trilogia El Cordon Dorado (1978), Adolf Hitler, el ultimo avatara (1984) e Manu: por el hombre que vendrà (1991), delinea una sorta di gnosticismo neonazista, un pastiche in cui UFO, terra cava, yoga e antisemitismo coesistono fantasiosamente. L'unico libro di Serrano tradotto in italiano riguarda il suo rapporto con Jung ed Hesse: Miguel Serrano, Il Circolo Ermetico, Roma, Ubaldini, 1976. (20) Julius Evola, Hitler e le società segrete, in "Il Conciliatore", ottobre 1971, XX, 10, pagg. 412-415. (21) Carl Gustav Jung, Jung parla: Interviste e incontri, Milano, Adelphi, 1999, pagg. 162-167. (22) Hermann Rauschning, Hitler Speaks, London, Putnam's Sons, 1939, pagg.237. (23) Walter Schellemberg, The Schellemberg Memoirs, London, Andre Deutsch, 1956, pag. 32-33. (24) La notizia è ripresa da Peter Levenda, Unholy Alliance, cit., pagg. 161-162. (25) Schellemberg, cit. , pag. 33 (26) Peter Panfield, Himmler: Reichsführer SS, New York, Henry Holt & Co., 1990, pag. 248. (27) Si è addirittura ipotizzato che siano forse state le incaute previsioni favorevoli dei metereologi horbigeriani a far ritardare inesplicabilmente l'avanzata tedesca su Mosca nell'autunno del 1941. (28) Julius Evola, Hitler e le società segrete, cit.
Tratto dal libro: Walter Catalano, Applausi per mano sola, Clinamen 2001
Nessun commento:
Posta un commento